Strage ferroviaria di Viareggio: “camminare” insieme verso la verità e la giustizia: lettera al Presidente della Repubblica dell’Associazione Il Mondo che Vorrei”

Pubblichiamo la lettera che l’Associazione Il Mondo che Vorrei ha indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Con l’approssimarsi dell’udienza della Corte di Cassazione, prevista per il 28 Novembre, così annuncia l’Associazione, ci vedremo costretti a scendere in piazza a Roma il prossimo 24 Ottobre 2023

“Al Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
14 anni. 14 lunghissimi ed estenuanti anni trascorsi a lottare per rendere giustizia a 32 persone. Il deragliamento di un
treno merci carico di GPL, una cisterna che esplode e la parola fine sulla vita di uomini, donne e bambini bruciati vivi nella
sicurezza delle loro case. Questa la tragedia che il 29.06.2009 ha segnato per sempre la storia di Viareggio.
Una triste vicenda che Lei, Egregio Signor Presidente Mattarella, ha conosciuto ancora meglio dopo il nostro incontro del
24.09.2015.
Oggi siamo ancora qui, ad attendere la data del 28.11.2023 quando, per la seconda volta, si pronuncerà la Corte di
Cassazione. Ed è proprio in vista di questa data importante, che ci troviamo nuovamente a contattarla.

Da quel maledetto giorno, invece di ricostruire le nostre vite devastate, siamo stati costretti a presenziare alle oltre 200
udienze dei 4 gradi di giudizio, sopportando ogni affronto, fino a dover sentire imputati rinunciare inizialmente alla
prescrizione in nome di una presunta innocenza sbandierata, per poi tornare sui loro passi e aggrapparsi alla prescrizione
stessa per evitare la prigione.
Ad oggi sono caduti in prescrizione già 3 capi d’imputazione: incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose
plurime gravi e gravissime.

Leggendo i ricorsi presentati da parte degli avvocati degli imputati, siamo venuti a conoscenza del fatto che gli stessi
hanno proposto una richiesta di illegittimità costituzionale. Tale proposta, se venisse accolta, oltre alla sospensione
dell’attuale giudizio della Corte di Cassazione, porterebbe ad attendere il responso della Corte Costituzionale, che nel caso
peggiore porterebbe a prescrivere anche l’ultimo reato di disastro ferroviario.


Riteniamo tale ipotesi INACCETTABILE, e per questo ci rivolgiamo a Lei.
Prescrivere anche l’ultimo reato di disastro ferroviario significherebbe non prendere coscienza dell’insicurezza in cui
versano le nostre ferrovie, mancanza di responsabilità ed accettare ancora innumerevoli stragi impunite.
Ed è per questo che oggi ci rivolgiamo a Lei, affinché possa monitorare da vicino l’evolversi del nostro estenuante
processo sul quale ora è calata l’ombra di questa nuova minaccia, di fronte alla quale siamo costretti nuovamente a
scendere in piazza il 24 Ottobre a Roma di fronte al Parlamento per far sentire in tutta Italia la nostra voce.
Oggi Le chiediamo ancora una volta di “camminare” insieme a noi lungo questo difficile percorso verso la verità e la
giustizia. Vorremmo sentire la Sua vicinanza e quella dello Stato, affinché venga fatto il possibile per evitare che anche
questo ultimo reato cada in prescrizione.

Appurare la verità, definire le responsabilità, dovrebbe essere l’interesse principale di uno Stato che si possa definire
“civile”, da perseguire in nome delle vittime e delle loro famiglie.
Perciò non vogliamo promesse di circostanza e impegni che non potranno mai tramutarsi in concrete riforme, chiediamo
solo quella Giustizia, che aspettiamo da oltre 14 anni.

Associazione Il Mondo che Vorrei O.N.L.U.S.
Familiari vittime 29 giugno Viareggio

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