Sipario sui grandi artisti del melodramma. CLAUDIA MUZIO la ” DIVA “

a cura di Danilo Chiucini

Claudia Muzio nata a Pavia il 7 febb. 1889, m. a Roma il 24 mag. 1936. Figlia di un direttore di scena del Covent Garden trascorse l’infanzia a Londra. Ha studiato presso il maestro Gavirati nella sua città natale.  Ha debuttato nel 1910 ad Arezzo in una superba Manon Lescaut di Puccini. Non possono essere numerati i teatri dove Claudia Muzio ha fatto rifulgere la sua arte. Tutti i migliori teatri d’Italia e dell’estero se la sono contesa. Nel suo repertorio vi sono completamente tutte le opere adatte al soprano lirico. Claudia Muzio desideratissima ed applauditissima è stata per ben due anni a Chicago, poi a New York, Buenos Aires, S.Francisco, e Los Angeles; è stata impegnata, inoltre, in una lunga serie di concerti nelle principali città del Nord America. Le parole che possono essere usate per esaltare la bellezza dell’arte e quella fisica di questa splendida artista non sono facilmente trovabili. I giornali parlano così di lei: “ Claudia Muzio appare sulla scena, sontuosa, bella come una Dea, sfolgorante nella eleganza suprema e nelle sue stupende capacità di interprete. Il saluto che fece il magnifico pubblico vivamente commosso, ma subito Ella si riprese e cantò come lei sa cantare, con quella voce che ogni giorno di più acquista un potere di suono ed in forza di sentimentalità. Quella nobile sentimentalità che rifugge da ogni effetto volgare e che ad ogni frase da una linea che si potrebbe dire classica” Il Corriere di Milano: “La Traviata sfolgorante della valentìa, della passione dell’eleganza suprema di Claudia Muzio. La figura? Un quadro anzi quattro quadri stupendi. L’esecuzione della musica e del dramma? Quanto di più bell , di più vero si può desiderare. Un effetto grande pure di commozione nei dolci canti del secondo atto, nel trasporto amoroso e nelle scene dell’ultimo atto culminanti colla morte. E l’aria della cabaletta dell’atto primo? Uno scoglio che la sua bravura cangia in trionfo…..il Brasile sta ora tributandole onori come una regina della scena, come ad artista di cui rimarrà  lunga memoria se le circostanze non dovessero più condurla su quelle scene”.  Claudia Muzio è stata veramente una regina del canto che ha saputo tenere alto l’onore della grande arte Italiana. In ultimo va ricordata tra le sue interpretazioni fondamentali, la prima di Cecilia di L. Refice (1934). Claudia Muzio e Enrico Caruso formarono la coppia ideale; perciò nei cinque ultimi anni in cui Caruso cantò al Metropolitan ella fu virtualmente la sua primadonna partendo con il suo debutto in Tosca. Considerata nel suo genere il soprano italiano di maggior spicco apparso dopo la Storchio, la Muzio raggiunse intorno al 1925 una fama ratificata dall’assenso incondizionato della critica e del pubblico di tutto il mondo.

 La sua voce di soprano lirico-drammatico, sia sul palcoscenico come nelle riproduzioni fonografiche, suggeriva e descriveva passione, intensità, sincerità e pathos proiettando scrupolosamente la sua vera immagine di donna, che sulla scena interpretò tutta la gamma delle infelici eroine. Incise oltre 100 brani, con HMV acustici, Edison H&D acustici, Pathe, Columbia elettrici, Pathe Actuelle (a punta d’acciaio). Ascolterete alcune sue incisioni:

la prima: da Loreley “Dove son” incisa nel 1914

secondo brano: da Bianca e Fernando “Sorgi o padre” incisa nel 1914. Questa esecuzione ritengo sia un trattato di canto, la dolcezza che Bellini impone, il fraseggiare, e il legato magistralmente eseguito.

Terzo brano: Wally “Ebbene ne andrò lontana” incisa nel 1914

Quarto brano: Aida “O Patria mia” incisa nel 1927

Quinto brano: Cavalleria Rusticana “Voi lo sapete” incisa nel 1935

Sesto brano: La Boheme “Donde lieta uscì” incisa nel 1935

Settimo brano: La Traviata “Addio del passato” incisa nel 1935

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