Viareggio. Federico Pierucci l’assessore che alle chiacchiere risponde sempre coi fatti… Ma cos’è la Destra…ma cos’è la Sinistra?

Ci sono persone, che magari hanno studiato anche tanto, ma che proprio non ce la fanno ad uscire fuori, nemmeno di un nano millimetro, dal ruolo che si sono scelti o, per meglio dire, che altri hanno scelto per loro.

Uno tra questi è l’assessore Federico Pierucci di Viareggio. La sua esperienza di politico è nata all’interno della sinistra, Pds e Pd: poi però, ad un certo punto, un po’ come successe a  Paolo di Tarso, è stato folgorato dalla luce abbagliante di Giorgio del Ghingaro che ne ha mutato la direzione. Il copione si ripete ed è lo stesso per tutta la squadra di assessori: nessuna capacità o volontà di dire ed esternare un loro pensiero autonomo, una loro idea che non sia la totale e supina accondiscendenza agli ordini di scuderia, al sentiment del capo, o senza averla verificata preventivamente per il licet.

All’inizio dei lavori di rifacimento del Belvedere Puccini, il nostro Pierucci poteva limitarsi a darne l’annuncio e i dettagli dell’intervento, come poi, successivamente e in parte ha fatto sulla cronaca de Il Tirreno. In questo caso però ha voluto aggiungere sul sito del Comune, un breve ma illuminante commento: “Alle tante inutili chiacchiere noi rispondiamo sempre con i fatti”. Non conosco come funziona il sito, se cioè un assessore può scriverci autonomamente o vi è qualcuno incaricato di controllare e filtrare le varie iniziative. Fatto sta che comunque, filtri o no, Federico Pierucci si è presentato! Un assessore sul sito del Comune fa queste dichiarazioni dopo che:

il progetto originario è stato modificato sotto l’intervento del Ministero della Cultura che lo ha ritenuto in molte parti lesivo del patrimonio ambientale e architettonico Pucciniano;

sono state sollevate questioni e problematiche , da quelle relative alle originali forme del Belvedere definite negli anni immediatamente successivi alla morte del Maestro e decise dal Comune di Viareggio in accordo con gli eredi  e con un grande impegno nazionale ed internazionale;

il Sottosegretario Vittorio  Sgarbi ha parlato recentemente di controlli sui lavori per evitare forzature ribadendo, per altro, il  parere sulle risorse che si sarebbero potute risparmiare procedendo con  intervento di mera risistemazione.

Per questo, il Pierucci, non merita certo alcuna considerazione.

Ma c’è un punto, che è politico, di moralità e di deontologia che non può essere sottaciuto: può permettersi un assessore di chiamare inutili chiacchiere le molteplici proteste e rilievi critici di studiosi, di professionisti e di semplici cittadini, le riserve e preoccupazioni per ad un intervento di totale sconvolgimento dei luoghi pucciniani per eccellenza, come era stato inizialmente approvato?

La concezione che ha il Pierucci della cosa pubblica e dell’incarico protempore di assessore è la stessa di questa amministrazione e del suo Sindaco: il confronto è un male dannoso che va assolutamente abolito, è un fastidioso e inutile orpello da estirpare. Questa idiosincrasia verso il confronto è propria di una concezione della democrazia e del rapporto tra amministratori e città pericolosa e perversa.

C’è la presunzione di essere portatori comunque, senza se e ma, della verità e l’arroganza tipica del: “noi si fa, restate tranquilli a casa, non guardate e non state a sentire, tanto sono tutte chiacchiere, roba vecchia dei soliti che hanno portato la città allo sfascio, degli eterni oppositori. Venite solo alle inaugurazioni ad elogiare le miracolose realizzazioni”. E’ una visione autoritaria, è una concezione del potere pubblico perniciosa, prima ancora di qualche sfregio ai luoghi pucciniani.

C’è anche l’ostinazione degli attuali assessori, Federico Pierucci compreso, a rimanere legato mani e piedi a questa esperienza amministrativa che politicamente può avere solo una deriva in un centro destra, peraltro tutta da verificare o, cosa ancora più avventurosa e precaria, in un civismo sui generis di gruppi e consorterie spurie.

Federico Pierucci è stato l’assessore che ha dato corpo ad una politica di lavori pubblici e di progetti discutibili, privi di una visione di sviluppo futuro della città, a parte i sogni di grandeur autarchica, culturale e della bellezza, che si sono immancabilmente infranti e, soprattutto, senza verifiche e studi sulle interconnessioni e sui loro impatti sociali e urbani.

Si è presentato, senza nessun confronto preventivo agli abitanti di una palazzina popolare in via Indipendenza a comunicare candidamente che la loro casa sarebbe stata abbattuta per realizzare la via del mare. Sensibilità di sinistra si dirà… da film Amici Miei! Sì, in effetti fanno ma sarebbe molto meglio che non facessero! Gran parte di quello che si sta mettendo in moto provocherà problemi e difficoltà che dovranno essere affrontate dalle future amministrazioni, dispendio di risorse che avrebbero potuto essere investite per riqualificare le periferie, per riutilizzare sedi e luoghi storici della città, per renderla presentabile ai visitatori (  sporcizia ovunque per le strade e le pinete, manutenzioni da brivido, stato delle strade e delle piazze, infiorescenze tentacolari su rotonde e vie d’accesso rimosse solo parzialmente a metà luglio, abbandono di parti significative di territorio con l’unica parziale esclusione della passeggiata a mare, lo stato disastroso dei beni comunali davanti alla Villa Pucini…).  

Soprattutto, non si fa quello che sarebbe necessario per una città turistica, per le città dei quartieri, secondo un progetto di futuro che purtroppo questa amministrazione non ha. Un’idea di futuro invero il Sindaco ce l’ha: quella delle sue prospettive e dei suoi desiderata (Regione, Parlamento Europeo, Provincia…)

Gli amici degli amici sono sempre miei amici! Ma così non è nei fatti: una destra che voglia candidarsi alla guida della città non potrebbe davvero accettare i portaborse del Del Ghingaro in ruoli diversi da quelli eventualmente di secondi comprimari: al loro interno hanno infatti figure ed esperienze più affidabili se non tecnicamente più qualificate.

Federico Pierucci forse, proviamo a indovinare, sta ancora ascoltando la canzone di Gaber: Ma cos’è la destra…Ma cos’è la sinistra! E gli piace perché pensa che si possa zompare da questa esperienza, con estrema destrezza e facilità, al campo dal quale era cominciata la sua attività politica, magari in zona Cesarini. Però, nel  caso specifico, tutto il lavoro di assessore che sta facendo e come lo sta facendo sono prove schiaccianti contro di lui e le attenuanti, se mai potessero eventualmente servire, ad oggi sono alquanto fumose, vacue e inconsistenti.

E’ uscito da poco un libro di Vannino Chiti che ha come titolo ‘Dare un’anima alla sinistra’: a Federico Pierucci ne consigliamo amichevolmente la lettura….; tra un progetto e l’altro di quelli che lo stesso ha approvato e sostenuto- dalla ciclovia della Lecciona, alla via del mare, al primo progetto del Belvedere etc…- potrebbe rimanere abbagliato una seconda volta… magari alla rovescia!

Le vie del Signore sono sempre infinite, anche se sembra più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago che un assessore dell’attuale amministrazione Del Ghingaro possa ri-entrare nell’area del centrosinistra!

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