Sono quello che vedo? Dalla vigoressia al body positivity

Mancanza di amore e di identità

Nella società attuale, l’attenzione all’aspetto fisico sta portando sempre più persone – soprattutto tra gli adolescenti – ad adottare comportamenti e stili di vita (alimentari e di approccio all’attività fisica) che spesso diventano ossessivi e malsani.

Uno dei problemi principali è la dispercezione corporea, ovvero tra quello che vediamo allo specchio e quello che siamo realmente, aggravato dagli attuali modelli imperanti di uomo/donna e dalla difficoltà nell’accettare quello che sono le naturali costituzioni corporee di ognuno di noi. 

Sono quello che vedo? Spesso no. Siamo a disagio con il nostro corpo, con la nostra immagine, con quello che vorremmo essere rispetto a come invece la natura ci ha fatti. 

Le tendenze sono così estreme che si passa da un eccesso all’altro senza avere gli strumenti per trovare un nostro centro di gravità permanente, sano, equilibrato, che ci dia un giusto approccio alla linea e alla salute, ma anche al sapersi godere i piaceri del cibo senza flagellarsi per i sensi di colpa. Senza dover essere sempre “perfetti”, copie di un modello deciso solo dalla cultura della società occidentale di un’epoca storica e destinato a cambiare nel tempo. 

Facciamo fatica a riconoscere come tutti gli elementi di Madre Natura si muovano da millenni con cicli e stagioni che passano da una crescita, una fioritura e un decadimento. Si nasce, si cresce, si muore esattamente come siamo giovani, adulti e poi anziani. Non è possibile impedire l’arrivo dell’inverno o comandare la durata dell’estate, esattamente come non possiamo pretendere che il nostro corpo rimanga giovane e tonico fino alla fine dei nostri giorni. Non riusciamo a comprendere che un modello fisico non può decidere il valore e la bellezza della nostra persona, perchè anche questo modello è solo parte di un ciclo storico. Facciamo fatica a comprendere – in estrema sintesi – che non è un corpo a renderci degni di amore e desiderabili agli occhi di qualcuno. E questo è il cuore del problema. 

Vigoressia e body positivity sono i due estremi di questo fenomeno sociale, che rischiano di creare ancora più confusione in chi sta vivendo una fase difficile nel rapporto con il proprio corpo e nell’accettazione di sé, come individuo nel mondo.

La vigoressia è un disturbo psicologico che rientra tra i “nuovi ”disturbi alimentari insieme alla:

  • ortoressia (ossessione per il cibo ritenuto sano)
  • drunkoressia (un digiuno prolungato per poter assumere alcolici in quantità, senza ingrassare)
  • pregoressia (scarsa alimentazione in gravidanza per evitare di aumentare di peso)

La vigoressia è caratterizzata da una seria dispercezione corporea che porta a una ossessione per il tono muscolare, accompagnata da un’alimentazione ipocalorica e iperproteica, spesso con utilizzo di integratori alimentari e abuso di farmaci steroidi anabolizzanti, entrambi dannosi e pericolosi per la salute dell’organismo.

C’è un’ossessione per il fitness e l’attività fisica che non viene vissuta come una sana abitudine per stare “in forma”, ma come una vera fissazione che crea continuamente stress, insoddisfazione e malessere.

Dal lato opposto, si colloca invece il movimento del body positivity, che si fonda sul concetto per cui tutte le persone meritano di avere un’immagine corporea positiva, indipendentemente da come la società e la cultura popolare vedono la forma, le dimensioni e l’aspetto ideali.

Questo polo opposto però non deve giustificare un’alimentazione scorretta o eccessiva, fatta di junk food, alcool e sedentarietà in nome dell’accettazione di sé a prescindere, perchè il corpo (e la psiche) si danneggia e si deteriora esattamente come chi invece è ossessionato dal proprio aspetto esteriore, perchè anche in questo caso siamo di fronte a un disturbo.

Il vero senso del body positivity implica infatti:

  • saper apprezzare il proprio corpo nonostante i suoi difetti
  • sentirsi sicuri del proprio corpo
  • saper amare se stessi
  • saper accettare la forma e le dimensioni del proprio corpo

Il body positivity invita a non rimproverarsi per i cambiamenti che avvengono naturalmente a causa dell’invecchiamento, della gravidanza o delle scelte di vita.

Quello che è realmente importante fare, è avere cura e rispetto del nostro corpo, riconoscere il nostro tempo, la nostra stagione dell’essere, e impegnarsi al meglio delle nostre possibilità per avere una mente sana in un corpo sano. 

Nutrirsi con alimenti sani e fare attività fisica è fondamentale per la salute dell’organismo e di conseguenza per mantenere il nostro aspetto fisico tonico più a lungo, avere cura del nostro aspetto esteriore è dimostrare amore per noi stessi. 

Però, il punto centrale, sta nel comprendere che l’attrazione fisica e l’amore di una persona verso di noi hanno delle leggi che vanno al di là dell’estetica del corpo. Essere amati ed amare, essere desiderati e desiderabili è questione di autostima, non di aspetto esteriore. Chi vede distorta la propria immagine è chi non sa riconoscere il proprio valore come persona. E’ una questione di bisogno d’amore e di riconoscimento della propria identità. Su questo aspetto le persone sviluppano tutta la loro evoluzione, fin da bambini. Se conosciamo qualcuno che vive questi conflitti, se a vivere questi conflitti siamo proprio noi stessi, quasi sicuramente c’è un sentimento di mancanza di amore e di identità personale che merita approfondire. Perchè l’identità si costruisce da quando siamo neonati e ci condiziona per la vita in tutti gli ambiti.

Un utile punto di partenza per approfondire le fasi di sviluppo di un bambino e la costruzione della sua identità > http://www.piiec.com/riferimenti-teorici/teoria-dellattaccamento-j-bowlby

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