SIAMO UOMINI O CAPORALI’? IN SCENA L’AVANSPETTACOLO: IL MAESTRO VERONESI E IL SUO CONTORSIONIONISMO

Davide Lajolo lo confessò in un suo celebre libro ‘Il voltagabbana’: era stato fascista in gioventù ma il corso della storia lo aveva portato, passando da un travaglio drammatico, a cambiare strada. Era poi diventato il partigiano Ulisse e aveva combattuto per la libertà del nostro Paese.

Quella del maestro Veronesi invece è tutta un’altra storia: plurivoltagabbana ma senza nessun travaglio morale, etico, politico e senza motivazioni per così dire storiche (ci sarebbero bastate da cronaca locale…). Le capriole sono state repentine e numerose: dalla contestazione al comizio di Salvini, con le roboanti parole contro il passato nero e i reduci dell’ideologia di destra, alla candidatura per il Pd alle elezioni comunali di Milano; dalla candidatura Pd alle regionali toscane a quella a Lucca assieme a liste centriste tra cui Italia Viva e Azione di Calenda. E oggi, dopo che questi spostamenti hanno preceduto la sua nomina a Presidente della Fondazione Puccini di Lucca e poi a Presidente del Comitato Nazionale per le onoranze a Giacomo Puccini per il centenario della morte, oggi, appunto, per Fratelli d’Italia alle elezioni regionali in Lombardia.

Ondivago oltre ogni limite, senza che vi sia sui libri di storia un’esperienza di trasformismo- male di cui il nostro Paese   è pieno di casi originali fin dalla fine dell’ottocento- così eclatante quanto ridicola e vergognosa come questa. Il nostro Veronesi ha seguito le mode politiche probabilmente non per intima convinzione ma forse per rendere più facili- cerchiamo di spiegarcelo così con un minimo di senso logico mancando del tutto la logica spiegazione- le possibili ricadute sul suo profilo professionale.

Come si fa nel giro di un paio d’anni a cambiare così tante volte, repentinamente, senza nessuna autocritica o spiegazione plausibile andando da un polo all’altro dello scacchiere politico? Ha dichiarato al Corriere della Sera che non vede contraddizione tra Bella Ciao e gli ideali incarnati da FdI a difesa della nazione e della patria. Uno sprovveduto che non ricorra alla logica sarebbe portato a concludere che quel maestro direttore è un po’ ignorante. 

Come può essere credibile e autorevole una persona che fa queste incredibili e rocambolesche piroette? E’ un indice di serietà? Ve lo immaginate Riccardo Chailly o il maestro Riccardo Muti che interrompono una direzione d’orchestra o una prima rappresentazione per protestare contro una sentenza del TAR a difesa di un Sindaco di Milano o di Vienna o di Londra?

Il problema vero è che Veronesi ha bisogno di avere visibilità in ogni modo e sempre le spalle ben coperte. Dopo anni di Direzione Artistica e musicale a Torre del Lago ha lasciato in eredità non un Festival Pucciniano ma una stagioncina lirica di provincia, che si fregia del nome di Puccini senza una precisa programmazione e con punte davvero squalificanti raggiunte dagli spettacoli oramai da molti anni.

Il suo percorso professionale è noto non per i suoi intrinsechi meriti ma soprattutto per l’adattamento ai mutevoli quadri politici e per i coup de théatre: da destra a sinistra passando per il centro senza un minimo batter di ciglia. In fondo che si può dire di uno che manifesta il suo antifascismo con una plateale chiassata elettorale nei confronti di Salvini e due anni dopo lo scavalca abbracciando i Fratelli d Italia lombardi?

Ha dichiarato che è entrato in sintonia appena ha incontrato Daniela Santanchè e Ignazio La Russa e da subito, è stato amore a prima vista, folgorato, come Paolo sulla strada di Damasco (Sic!). È una vicenda incredibile che mette in mostra le miserie della politica di oggi e la pochezza di persone che portano cognomi importanti.

Mi chiedo se ancora più scandaloso non sia il ritardo con il quale il Comune di Viareggio non ponga risolutamente fine alla collaborazione all’interno del Festival Puccini con personaggi di tal caratura. Ma questo sarebbe un altro discorso.

Torre del Lago 1983 Turandot di Sylvano Bussotti

Come può Alberto Veronesi presiedere un Comitato Nazionale per le celebrazioni pucciniane del 2024?  Perché non si leva forte la richiesta di immediate dimissioni non per incompatibilità o per l’inopportunità tra la sua candidatura e il ruolo di Presidente come correttamente chiesto dal Sindaco di Pescaglia e da quello di Viareggio? Non per questo ma, invece, per la sua incapacità, per un appeal tutto negativo a ricoprire tale carica.

Non si può celebrare Puccini con tanta miseria culturale e morale e con personaggi così poco credibili, non tanto sul piano politico, ma proprio su quello delle loro prestigio nazionale ed internazionale. Ha dichiarato che lui non si dimetterà ed anzi saranno i Comuni e la Provincia, se continuerà questo loro insensato ostruzionismo, a perdere i contributi per le celebrazioni del 2024.

Il problema non sono le scelte politiche ma gli uomini! C’ un bellissimo libro di Elio Vittorini : Uomini e no. Ecco, il Maestro Veronesi appartiene alla seconda categoria: non è un uomo ma per dirla con Totò è un caporale.  

Un anniversario storico per uno dei più prestigiosi, conosciuti e stimati musicisti della nostra tradizione come Giacomo Puccini pare quindi destinato ad entrare nel tritacarne della paccottiglia di paese. Non sarà una bella prestazione per lo Stato italiano e per il prestigio che nel campo musicale vanta e ha sempre vantato nel mondo. Non è un problema politico ma di competenze, di capacità , di prestigio e di equilibrio; di una figura che deve guidare un Comitato di esperti e di professionisti seri, che deve programmare, in piena sintonia con i territori coinvolti, obiettivi ed eventi significativi per ricordare e degnamente celebrare un Grande della musica.

Come chiudere queste righe? Con le considerazioni di Carlo Calenda esternate dopo che il Maestro Veronesi si schierò al ballottaggio, senza preventiva consultazione e confronto con le altre liste con le quali si era presentato alle elezioni di Lucca a sostegno del candidato a Sindaco Pardini ( poi eletto con i voti determinanti di CasaPound) :

“ Sembrava una persona seria… E’un incapace!”

di Niclo Vitelli

Dal Dizionario Treccani : s. m. e f. [comp. di voltare e gabbana], invar. – Chi cambia opinione e idee, per opportunismo, per tornaconto personale, con grande facilità e leggerezza(sinonimo di banderuola)

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