“Tacciano le armi. E’ tempo del negoziato e della Pace”

Ampia partecipazione all’iniziativa dell’Associazione Versilia Futura

Ampia partecipazione alla iniziativa dal titolo “Tacciano le armi. E’ tempo del negoziato e della Pace”, promossa dall’associazione Versilia Futura, in collaborazione con la CGIL Provinciale.

L’iniziativa, tenutasi presso la Sala della Lega Maestri d’Ascia e Calafati, a Viareggio, ha visto la presenza come relatori del Vicesegretario della CGIL di Lucca, Fabrizio Simonetti, di Don Simone Giuli, responsabile dell’Ufficio Caritas della provincia di Lucca e di Vannino Chiti, ex ministro della Repubblica.

A presentare e coordinare l’iniziativa e’ stato Elio Bianchi. Bianchi.  Nella sua introduzione, oltre a presentare le finalità dell’ Associazione Versilia Futura e le iniziative in programma, ha ricostruito il contesto storico del conflitto in Ucraina, a seguito dell’invasione russa.

Fabrizio Simonetti, della CGIL nel suo intervento si è soffermato sulla sofferenza in particolare della popolazione civile, prima vittima del conflitto, ricordando che il sindacato sin dall’inizio ha condannato l’invasione russa, chiedendo al tempo stesso di privilegiare il dialogo ed il negoziato per porre fine alla guerra. Ha inoltre sottolineato gli effetti che la guerra produce in tutta Europa, anche sulla situazione economica, con l’aumento del gas e dell’energia elettrica per famiglie ed imprese, oltre la forte ripresa dell’inflazione.

Don Simone Giuli, nel suo appassionato intervento, ha ricostruito la posizione della Chiesa, nel corso dei secoli, rispetto ai conflitti. Ha citato più volte Papa Francesco, e i suoi continui appelli a fermare le armi e a costruire la Pace.

Ha ricordato che purtroppo, nel mondo, oggi, vi sono più di 50 conflitti, spesso dimenticati o ignorati, che però producono vittime, distruzione, esodi delle popolazioni verso altri Stati.

Ha inoltre fatto presente che proprio per queste ragioni, il Pontefice pone l’accento non solo su il rapporto tra il mondo occidentale e l’Oriente, ma anche tra il Nord ed il Sud del Mondo, come necessità di un nuovo ordine economico internazionale basato sulla Pace, la cooperazione, la lotta al sottosviluppo e alle diseguaglianze.

Vannino Chiti, nel suo intervento è partito dal riconoscere la grande importanza della imponente manifestazione della Pace, tenutasi a Roma lo scorso 5 Novembre, come segno che il popolo italiano, come riconosciuto dai vari sondaggi, ritiene che sia necessario porre fine alla guerra e favorire una soluzione diplomatica. Siamo quasi ad un anno dall’avvio del conflitto, ha fatto presente Chiti, una guerra che ha prodotto decine di migliaia di vittime tra la popolazione civile ucraina e tra gli eserciti russo ed ucraino.

Chiti, si è soffermato sul pericolo di una escalation nucleare del conflitto, sul fatto che in questi anni, ha ripreso a crescere nel mondo la spesa per gli armamenti. Per questo è necessario un impegno forte e continuo del movimento pacifist in tutto il Paese, così come avvenne negli anni ottanta, per la riduzione dei missili, a Est come ad Ovest.

Infine Chiti, ha criticato la scelta del Parlamento italiano di portare le spese per gli armamenti fino al 2% del PIL. Una scelta grave, in un momento come questo, quando per effetto della crisi invece si riducono le spese per la sanità pubblica, per la scuola, per i servizi.

Alessandro Cerrai

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