SIPARIO SUI GRANDI ARTISTI DEL MELODRAMMA. TANCREDI PASERO

Tancredi Pasero nasce a Torino l’11 gennaio 1893 muore il 17 febbraio 1983 a Milano. Allievo di A.Pessina, debuttò al Teatro Eretenio di Vicenza il 15 dicembre 1918. Già nei primi anni di carriera Pasero raccolse una lunga collana di trionfi: in Italia al Verdi di Trieste, Chiarella di Torino, Comunale di Bologna, Carcano e dal Verme di Milano, Storchi di Modena, Costanzi di Roma (riconfermato per tre anni di seguito); all’estero grandi trionfi ad Atene, Smirne, Lisbona, Madrid, Malta, Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paulo, Montevideo, Rosario.

L’opinione che Pasero è già un grande, benché giovane artista, è radicata nel pubblico e nella critica. A segnare la parabola ascendente di questo mirabile basso bastano alcuni giudizi della stampa romana. Il Giornale d’Italia: “Il basso Pasero, con il suo canto ampio, con la sua educazione artistica, con il suo buon gusto, si rivelò cantante di rara sensibilità. Egli fu un grande sacerdote dalla linea solenne, cui accresceva prestigio la voce timbrata e vibrante”; “Il basso signor Tancredi Pasero che non conoscevamo, ci ha meravigliati per la forma e il timbro della sua voce magnifica” ; “le sue note aggiustate vibrano terribilmente e sono capaci di sostenere alla base tutte le costruzioni polifoniche corali che a Gaspare Spontini fosse piaciuto di creare”; “ Una lieta rivelazione è stato il basso Tancredi Pasero, per la qualità imponente di voce e vigoria di accenti : egli mi è sembrato il più spontiniano tra gli interpreti di ieri sera”.

Ancora sul Giornale d’Italia: “ Ieri sera nel Mefistofele sostenne la parte del protagonista il basso Pasero, il successo gli arrise, fu magnifico. Il Pasero cantò con voce potente, vigoroso accento, squisita intuizione artistica. E’ un Mefistofele che ha spirito e voce di così tipica espressione da assumere una spiccata personalità”. “Così il Pasero, con questa battaglia entra nel novero degli artisti di eccezione. E il successo è tanto più significativo in quanto egli riprendeva l’ardua parte dopo il basso Nazzareno De Angelis”.

Nella sua lunga carriera fu scritturato dai più importanti teatri del mondo: Metropolitan, Covent Garden, Colon, S.Carlo di Napoli, l’Opera di Parigi e ovviamente la Scala di Milano per quasi tutte le stagioni dal 1926 al 1943 in quasi 500 recite. Le opere dove emerse in particolare furono, Norma, Forza del destino, Aida, Sonnambula, Ernani, Faust, Barbiere di Siviglia, Gioconda,S.Boccanegra, Mosè, Ugonotti, L.Miller, Vestale, Don Carlo.

In quest’ultima opera il monologo di Filippo II, inciso nel 1938 costituisce una  grande rappresentazione sia vocale che psicologica. Nel suo vasto repertorio rientrano Boris, Flauto magico, e alcune opere di Wagner. Numerose sono le sue incisioni, acustiche con la Fonotipia nel 1927, la Columbia fino al 1934, successivamente alla Cetra 1937-1939 e in ultimo alla HMV dal 1942 al 1947

Il primo brano che ascolterete è una incisione del 1938 per la Cetra, dal Don Carlo il monologo “Ella giammai m’amò”

l secondo brano: da Ernani “Infelice e tuo credevi” incisione del 1929

il terzo brano: da La Sonnambula ” Vi ravviso o luoghi ameni” incisione del 1937

l quarto brano: da Boris Godounof  “Possente il mio poter”  incisione del 1944

il quinto brano: da Simon Boccanegra “A te l’estremo addio” incisione del 1944

sesto brano: “L’ultima canzone”  di F.P. Tosti

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