(E)state in Versilia.

Turismo 2023 cosa ti succede?

L’estate volge ormai al termine ed è già tempo di analisi sulla situazione turistica del distretto della Versilia.

Abbiamo assistito letteralmente alle montagne russe dell’informazione: se da marzo fino alla fine di luglio non si è fatto altro che parlare di boom del turismo con presenze record mai registrate, improvvisamente, nel mese di agosto la situazione è precipitata vertiginosamente ed è emersa una nuova verità diametralmente opposta.

Le indagini di mercato hanno fatto emergere infatti che il 41% degli italiani non è andato in vacanza (Fonte: ACS Marketing Solutions, Federalberghi), mentre l’approfondimento del Centro Studi Turistici di Firenze ci informa che nella settimana clou dell’estate, l’amato Ferragosto, la Versilia (insieme a tutte le località turistiche della Toscana) non è riuscita ad arrivare al 100% di occupazione delle sue strutture ricettive.

L’estate delle località balneari indica un calo che varia da un 15% a un 30%, il dato nazionale del turismo balneare registra addirittura un meno 40% in alcune zone pugliesi nel mese di luglio. Invece il turismo delle città d’arte? Va a gonfie vele, complice il ritorno massiccio dei turisti stranieri nelle capitali dell’arte italiana.

Quindi cosa succede al turismo balneare italiano? Forse gli italiani sono tutti andati in Albania per il caro prezzi. Per questo hanno disertato in blocco Versilia, Liguria, isola d’Elba, Romagna, Puglia, Sardegna e le tantissime altre ambite località marittime? O forse, dobbiamo iniziare a parlare di crisi strutturale di un sistema dove la domanda e il consumo interno stanno crollando? Me lo chiedo da giorni, ogni qual volta leggo che qualcuno parla di prezzi folli in Versilia prendendo singoli esempi, offrendo verità parziali che finiscono per disinformare i consumatori e i cittadini stessi.

La Versilia è un distretto turistico complesso in grado di offrire un’enorme varietà di alloggi tra Airbnb e campeggi, oltre a hotel di ogni categoria o casa vacanza, da quelli più a buon mercato a quelli extra lusso per clienti facoltosi. Se si parla di spiagge è vero, ci sono realtà con prezzi altissimi, ma è altrettanto vero che ad agosto vengono affittati ombrelloni a 30,00 Euro o singoli lettini in riva al mare a 10,00 Euro al giorno, senza considerare un numero poco pubblicizzato di spiagge libere. Definire il caro prezzi senza prendere in esame tutta l’offerta è di per sé un errore macroscopico, oltre ad essere un autogol per la comunicazione. Forse, la verità è semplicemente più complessa e la situazione economica delle tasche degli italiani peggiore di quanto si dica. Il prezzo lo fa il mercato, ma se tutto il mercato italiano crolla allora la questione si complica enormemente. Se poi ci aggiungiamo una campagna denigratoria sulle nostre coste, allora l’effetto boomerang si amplifica ulteriormente.

Il ragionamento va esteso su più direttrici, da un lato l’aumento dei costi che non è circoscritto al turismo, anzi, è esteso a più voci (beni di consumo primari, costi energetici di gas e benzina per fare alcuni esempi) dall’altro le dinamiche di economia e finanza come l’impennata dei tassi di interesse bancari che sono saliti alle stelle. L’impoverimento della domanda dipende da molti fattori, ma soprattutto dipende dal grande tema degli stipendi.

Oggi, quindi, è arrivato il momento di fare un’analisi complessiva. Tra poche settimane arriveranno i dati definitivi sulle presenze registrate e già sappiamo che un colpo di coda di settembre non salverà una stagione che in molti hanno definito negativa.

Gli attori in campo – anzitutto l’ambito turistico della Versilia e gli operatori turistici – devono essere in prima linea e puntare il piede sull’acceleratore. Una visione miope del fenomeno turistico non è certo quello che serve. E’ essenziale rimettere al centro l’esperienza turistica e capirne i bisogni:

  • discutere di balneazione
  • rendere i trasporti pubblici integrati ed efficienti che siano così in grado di connettere il territorio capillarmente (ad oggi non abbiamo nemmeno più un autobus che collega l’aeroporto di Pisa con la nostra costa)
  • promuovere e gestire i grandi eventi musicali e sportivi puntando sempre sulla qualità
  • crescere ed innovarsi, investire in primis sul capitale umano delle amministrazioni e delle aziende
  • collaborare con gli enti e aumentare il coinvolgimento nelle decisioni cruciali che riguardano l’individuazione dei target (incentivando ad esempio il mercato estero che rappresenta il 30% degli arrivi totali)
  • sviluppare una calendarizzazione condivisa che tenga in considerazione i flussi
  • sviluppare una promozione turistica di un distretto che si caratterizza per la presenza di un’offerta complessa tanto dal punto di vista storico-culturale che paesaggistico-naturalistico

Infine, oltre all’aumento degli stipendi, sarebbe opportuno avviare nell’immediato un dialogo forte tra Regione e Governo, per dar vita ad azioni a sostegno della spesa interna che contribuirebbero, transitoriamente, a far rimanere in piedi l’offerta turistico-balneare italiana troppo importante in termini di occupazione e di indotto.

Inutile ripetersi eternamente, il potenziale è enorme, tocca solo a noi.

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