Massimo Vivoli agli arresti domiciliari. L’inchiesta su una serie di fallimenti pilotati lo chiama in causa.

Questa mattina i giornali nazionali e locali hanno dato ampio spazio alla notizia relativa all’indagine in corso che coinvolge diverse regioni e territori. L’inchiesta, partita da Bologna, si è concentrata su una serie di fallimenti pilotati di decine di supermercati e negozi, prima depredati e poi avviati al fallimento. Un gruppo di persone, già individuate e arrestate, sarebbero stati promotori e avrebbero condotto le operazioni di rottamazione delle società svuotate dei loro beni servendosi, a tal fine di prestanomi per vanificare gli sforzi di recupero da parte dei creditori. Su di essi, come scrive il Tirreno questa mattina in cronaca locale, pesa il sospetto ulteriore “di aver raccolto, nascosto e organizzato il riciclaggio dei proventi illeciti”. Tra gli indagati, attualmente agli arresti domiciliari, figura una persona conosciuta : è Massimo Vivoli. La posizione di Vivoli è tutta da chiarire. Su di lui il sospetto che si sarebbe fatto coinvolgere, mettendosi così a disposizione del gruppo dei promotori delle attività illecite, acquisendo la maggioranza delle azioni di una società ma ignorandone completamente l’effettiva amministrazione, lasciando così il controllo nelle mani del gruppo criminale . Vivoli è stato titolare di una attività commerciale, per anni impegnato attivamente nella politica e nelle istituzioni locali per poi svolgere il ruolo di Presidente Nazionale e Regionale di Confesercenti, di Italia Comfidi e attualmente quello di consigliere del Cnel. La notizia ha destato quindi stupore e scalpore a Viareggio , in Versilia e negli ambienti nazionali dove Vivoli ha svolto i suoi incarichi e i mandati associativi. Come scrive Luciano Menconi sul Tirreno c “…non resta che sperare che i fatti e le responsabilità vengano appurati il più rapidamente possibile…” soprattutto per Vivoli che , prosegue il giornalista, ” fino a prova contraria non può non essere considerato da tutti persona per bene”. Pubblichiamo di seguito un commento rilasciato da Alessandro Cerrai.

Conosco Massimo Vivoli da decenni, si può dire da una vita. Come commerciante, dirigente politico, dirigente di associazione di categoria prima a livello locale poi regionale infine nazionale. E soprattutto come uomo.
Ha sicuramente tanti difetti. Come molti di noi. Ma è , non ho ombra di dubbio su questo, una persona di specchiata onestà. Da sempre. Spiace apprendere che approfittando anche delle sue condizioni di salute possa essere stato usato e truffato da una banda di avventurieri e criminali che, come evidenziato dalle cronache dei giornali, possa essersi approfittata di lui, sfruttandone il prestigio ed il nome.
Sono quindi certo che riuscirà a dimostrare la sua completa estraneità dalle finalità del gruppo criminale in questione e che uscirà pulito da questa brutta vicenda che lo vede coinvolto. Forza Massimo.

Alessandro Cerrai

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