SENTENZA USI CIVICI: IL GIUDICE SI AMMALA E RINVIA AL 5 MARZO 2024

COMUNICATO STAMPA DEL COORDINAMENTO AMBIENTALISTI APUOVERSILIESE

Un ennesimo rinvio per la sentenza sugli usi civici su Altissimo e Monte Pelato è stato deciso dal Giudice degli Usi Civici di Roma.

“Adesso c’è il tempo per costituire gli organi l’Asbuc. Non ci sono più scuse e privare del diritto di decidere i cittadini della montagna è una inaccettabile pretesa”. Lo sostiene il Coordinamento degli Ambientalisti Apuoversiliese che ha chiesto al Presidente della Regione Giani di utilizzare i suoi poteri sostitutivi nominando un Commissario ad Actum, “visto che il Sindaco del Comune Alessandrini non ha provveduto a far approvare il nuovo Statuto dell’organismo come più volte chiesto dagli Uffici Regionali per poter poi convocare le elezioni.”

Intanto Comune e azienda stanno provando a trovare un’intesa che il Coordinamento definisce iniqua: “Si tratta della volontà del Comune di cedere definitivamente il Monte Altissimo e il Monte Pelato al privato, 7.000.000 di metri quadrati dei nostri monti che l’azienda ha occupato senza averne titolo alcuno.”

Ma la critica degli ambientalisti entra anche nel merito della richiesta che il Comune ha fatto al privato. “Il Sindaco ha promesso all’azienda di fargli avere l’autorizzazione a proseguire e ampliare l’escavazione sulle Cervaiole, che rientrano proprio in quei terreni contestati, ma i titoli validi di disponibilità giuridica dei terreni ai sensi dell’art 16 della legge regionale 35 del 2014 mancano: se ne faccia una ragione.  In caso di approvazione della richiesta aziendale questa potrà estrarre in pochi anni 1.200.000 tonnellate di pregiato materiale. Alessandrini quindi cederebbe le montagne seravezzine per meno di 80 centesimi a tonnellata da riscuotere in 10 anni una tantum. Si tratta di un regalo non di un accordo. Ma se il Giudice riterrà congrua questa che si configura come una vera e propria donazione, visto la reale entità dei valori in campo. Alessandrini ha dedicato il suo tempo ad assecondare le richieste aziendali di pieno possesso dei terreni marmiferi – che ripetiamo ora non ha – ma non ha mai spiegato perché non si sia impegnato invece a chiedere all’azienda la restituzione dei terreni magari in cambio di un affitto da pagare al demanio civico del Comune.”

Gli ambientalisti precisano “questa è una punizione del Sindaco per gli abitanti della montagna. Infatti dopo averli fino ad ora privati del diritto di decidere li priva anche del compenso. Nei documenti si legge che Henraux Spa avrebbe proposto di assegnare 750.000 euro all’Asbuc è che il Sindaco ha chiesto 1.000.000 di euro da destinare invece a contribuzione di interventi da realizzarsi sul territorio comunale. Noi – concludono gli ambientalisti – riteniamo che l’attuale gestione del sistema estrattivo comporti esclusivamente una intollerabile e irreversibile distruzione del territorio. Sul quale non ci sono neppure ricadute visto che i posti di lavoro sono al minimo storico mentre la quantità di marmo estratto non è mai stata tanto elevata come ora. Quello che ci divide dal Sindaco è la visione del futuro, di un settore che va interamente ripensato a partire dal contingentamento del materiale estratto e dalla totale lavorazione in zona di quanto viene sottratto alle nostre montagne. E le cave non potranno essere ancora per molto nel nostro futuro.”

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