Richiesta di annullamento dei Piani estrattivi dell’Henraux Spa e tutela del patrimonio civico

Il Vice Prefetto di Lucca, Dott.ssa Giuseppina CASSONE, chiede notizie al Sindaco di Seravezza

La richiesta era stata formulata da Amici della Terra Versilia – Apuane Libere – C.I. P.I.T. Seravezza (Comitato Indipendente per la Partecipazione l’Informazione e la Trasparenza) – Custodi della Ceragiola e Le Voci Degli Alberi di Pietrasanta, Mountain Wilderness Italia aps – Italia Nostra VersiliA –WWF Alta Toscana. Le delibere comunali che hanno consentito all’Henraux spa di elaborare atti di interesse generale riguardante la pianificazione territoriale e preparare i piani estrattivi sono illegittimi e vanno annullati. L’incarico era stato affidato all’azienda del marmo di Querceta nel 2016 dall’allora Sindaco Ettore Neri. Nei fatti il successore Riccardo Tarabella lo aveva confermato ma senza approvare quei piani per incoerenze mai rese pubbliche.

L’attuale Sindaco Lorenzo Alessandrini, appena insediato li ha fatti varare il 9 febbraio dello scorso anno al Consiglio Comunale. “Ignorando le nostre segnalazioni sulla necessità di andarci cauti e con una narrazione dei fatti che non rappresentava la realtà delle cose. Non è la prima volta che accade attorno alle vicende che riguardano quel privato”.   Si tratta dei bacini marmiferi delle Cervaiole e della Mossa, del retro Altissimo, del Monte Pelato e del Canale delle Gobbie.

Le associazioni esaminate le carte hanno concluso che non essendo e non potendosi definire quindi definire proprietario degli agri marmiferi l’azienda non aveva e non ha i titoli per redigere quei piani avente valore urbanistico generale ed hanno chiesto al Comune di prendere atto della loro nullità. Nella richiesta inoltrata a Prefetto, Comune e vari enti territoriali, oltre alla Regione,  segnalano anche altri errori, definiti “forzature intollerabili che non hanno niente da spartire con la potestà politica perché irrispettose del diritto ammnistrativo e illegittime. Alessandrini lo ha detto chiaramente in Consiglio Comunale: siccome vuole fare l’accordo con l’azienda per chiudere la questione degli usi civici cedendo l’Altissimo al privato prima doveva  dagli la certezza a scavare marmi per il prossimo decennio. Ci ha provato inventandosi l’impossibile ”.

Si tratterebbe quindi secondo i comitati di illeciti amministrativi che, se accertati potrebbero indicare delle responsabilità o nella migliore delle ipotesi imperizia e leggerezza, sia dell’Ufficio Cave che della Giunta e fino al Consiglio Comunale, “dove – insistono – la maggioranza che sostiene il Sindaco Alessandrini ha votato atti senza una adeguata indagine. E senza dare ascolto alla nostra richiesta di fare precise verifiche prima di votare quegli atti ad occhi chiusi.”

L’attenzione è puntata sulla accettazione da parte degli uffici di una dichiarazione di disponibilità dei terreni rilasciata dall’Amministratore Henraux Spa Paolo Carli, redatta in contrasto con quanto disposto dall’art. 16 della legge regionale sulle cave n.35/2015. All’accusa mossa all’Ufficio Cave gli ambientalisti sommano quella che a loro parere è stata la falsa interpretazione che gli amministratori locali hanno promosso verso l’opinione pubblica e verso i membri del Consiglio Comunale circa il valore della sospensiva dell’esecutività̀ e all’incameramento nel demanio civico dei terreni accordata 2 novembre 2021 dal Giudice in attesa di una udienza fissata per il 2 maggio prossimo. “Se a fondamento di atti pubblici si pongono fantasiose fesserie si può incorrere nella possibilità di reato per falso ideologico dovuto ad una consapevole rappresentazione della realtà diversa dai fatti”.

L’azione delle associazioni va anche oltre questi aspetti che già di per se determinerebbe una delicata situazione per i decisori di quegli atti. Hanno infatti intimato al Sindaco di “assumere l’adozione immediata di misure cautelari idonee a tutelare gli interessi dell’Ente Comune e della collettività civica, al fine di limitare responsabilità dirette dell’amministrazione pubblica e dei singoli aventi causa, di un procurato e irreversibile danno ambientale e paesaggistico nonché per sottrazione di beni monetizzabili nell’esercizio delle attività di cava, località Cervaiole, a danno della comunità civica e del demanio pubblico”.

Dal Comune intanto nessuno, né dalla maggioranza ma neppure nella minoranza,  ha ancora commentato la presa di posizione delle associazioni e dei comitati: “Un silenzio significativo ma a noi non interessano le dispute di parte. Restiamo invece in attiva e paziente attesa – concludono – della risposta ufficiale richiesta dalla Prefettura che ci apre ad una fiducia nelle istituzioni messa a dura prova da questa lunga vicenda. E qualche risposta riteniamo sia dovuta anche dagli uffici competenti della Regione.”

di Rosario Brillante – Cipit Seravezza Comitato Indipendente per la Partecipazione l’Informazione e la Trasparenza

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