Mezzosoprano “Inizio 900” da incisioni acustiche 78 giri: Olive Fremstad

Mezzosoprano Olive Fremstad, nata a Stoccolma il 16 febbraio del 1871 m. a New York il 21 aprile 1951. Da bambina suonava l’organo alle riunioni religiose. Quando la sua famiglia si trasferì nel Minnesota, fece la sua prima apparizione in pubblico da pianista a 12 anni, poco dopo iniziò a cantare nelle chiese. Nel 1891 andò a New York per affinare lo studio. Il suo primo concerto porta la data 8 novembre 1891. Nel 93 si trasferì a Berlino per perfezionarsi con la grande Lilli Lehmann: due anni dopo si esibì a Colonia in un concerto destando tale impressione che fu scritturata per lo Stadttheater dove debuttò il 21 maggio 1895 come Azucena nel Trovatore. Rimase nel Teatro per tre anni successivi ma 96 apparve a Bayreuth in piccole parti nella Valkiria e Crepuscolo. Al teatro Metropolitan, interpretò Santuzza in Cavalleria Rusticana, Venere nel Tannhauser, Brangania nel Tristano e Fricka nell’Oro del Reno. Nel 1904-05 cantò per la prima volta Carmen in francese e Kundry nel Parsifal. Successivamente affrontò la parte di Brunilde nel Sigfrido: nel 1906-07 fu Selika nell’Africana a fianco di Caruso e partecipò alla prima di Salomè negli U.S, e nel 1908 allo Chatelet di Parigi. Il primo di gennaio del 1908 affrontò il Tristano con grande successo nella parte di Isotta. Oltre alle opere di Wagner fu interprete di Armida di Gluk (diretta da Toscanini) e Racconti di Hoffmann. Si congedò dal Metropolitan il 23 aprile 1914 con il Lohengrin. L’ultimo concerto lo tenne il 19 gennaio 1920 a New York. Una delle prove più impegnative di questo eccezionale temperamento fu la sua Salomè che destò un interesse impressionante. Non è stato mai stabilito se la Fremstad fosse stata un soprano autentico o,  piuttosto, un  mezzosoprano “acuto”. Sotto ascolterete due brani, il primo dal Don Carlo “O don fatale” il secondo da Lohengrin “Einsam in truben Tagen”. Le incisioni acustiche sono della Columbia 1911-12

Danilo Chiucini

Primo brano: dal Don Carlo “O don fatale”

Secondo  brano: da Lohengrin “Einsam in truben Tagen”

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