A scuola di emozioni

Educazione sentimentale, intelligenza emotiva e valorizzazione del ruolo della famiglia nella didattica scolastica

Nella società moderna i ritmi incalzanti e il predominio dei rapporti mass mediali hanno impoverito e ridotto i contatti sociali utili per una sana crescita personale. Le giovani generazioni figlie del mondo digitale si trovano spesso ad avere un rapporto privilegiato con gli strumenti tecnologici, che pur necessari alla vita odierna, spesso precludono momenti formativi in presenza.La pandemia ci ha insegnato quanto la tecnologia sia importante, ma anche quanto per l’essere umano sia imprescindibile il contatto umano.L’uomo ha bisogno di confronto e di accrescere le proprie abilità affettive per poter instaurare una buona relazione interpersonale.

La mia esperienza pluriennale di insegnante di scuola primaria mi ha portata nel tempo a comprendere l’importanza dell’educazione all’affettività a partire dall’età infantile, fondamentale per un completo sviluppo dei bambini. Fin dai primi giorni di scuola i bambini e le bambine manifestano comportamenti, idee e abitudini proprie dell’ambiente socio culturale dal quale provengono. La scuola, ambiente educativo per eccellenza, ha il compito di implementare le ricchezze culturali e valoriali delle quali ogni alunno e alunna è portatore, progettando a tal fine adeguati percorsi di educazione affettiva: essi contribuiscono a realizzare un’adeguata inclusione di bambini e famiglie e a creare una rete educativa di interscambio intorno ai bambini. E’ fondamentale che l’ambiente scolastico crei un ponte affettivo e fiduciario con ogni alunno e la sua famiglia, e per far questo è di importanza primaria promuovere specifiche azioni e momenti di riflessione.

Fra tutte le forme possibili di unione fra le persone, la famiglia è la più complicata e particolare: la psicologia la definisce “sistema complesso”. La famiglia, che sia di sangue o meno, comprende persone nelle quali ci riconosciamo, che ci amano e ci accettano a prescindere da tutto, che farebbero qualsiasi cosa pur di vederci sorridere: la possiamo visualizzare come un vero e proprio albero della vita, dove ogni singolo ramo è fondamentale e in relazione con gli altri.In questo ambiente si creano rapporti differenti, l’individuo può infatti ricoprire diversi ruoli, si fondono scelte e legami, si mescolano sentimenti, tradizioni, regole ed emozioni.

Per i bambini la famiglia rappresenta quindi un porto sicuro, uno spazio conosciuto nel quale rifugiarsi specialmente nei momenti densi di cambiamenti. La scuola non può non tener conto di tutto ciò, specialmente in questo periodo storico, dunque ha la responsabilità di fare da collante educativo. E’ infatti con l’inizio della frequenza scolastica che il bambino lascia questo luogo protetto e comincia a sperimentare nuove relazioni fra pari ed adulti, portando inevitabilmente con sé bisogni ed ansie derivate dal distacco delle figure familiari di riferimento.

E’ perciò importante creare nell’ambiente scolastico degli spazi dedicati, nei quali il bambino possa esprimersi con diversi linguaggi per dar voce alle proprie emozioni, lavorando contemporaneamente al riconoscimento valoriale del nucleo di appartenenza. Di conseguenza, diventa fondamentale creare un ambiente accogliente di apprendimento pensato e pianificato: il momento dell’accoglienza mattutina può diventare, ad esempio, uno spazio di condivisione cruciale per bambini e bambine, nel quale esprimere verbalmente o in modo iconico l’emozione preminente che li accompagna al momento dell’arrivo a scuola. Spesso solo parlare o disegnare cosa renda gioiosi o crei disagio basta a placare l’animo e ad iniziare la giornata scolastica serenamente. E’ un percorso che ripaga in ordine di affetto e fiducia l’impegno costante dell’educatore.

I bambini comprendono l’importanza del percorso della condivisione tracciato dagli insegnanti, amano presentarsi ogni giorno, parlare delle proprie passioni, dei propri animali e in particolare raccontare dei genitori e delle figure parentali di riferimento. E’ un vero e proprio viaggio giornaliero nel quale i bambini imparano con l’aiuto dell’insegnante a conoscere le proprie emozioni, ripercorrono la loro storia familiare e vivono in questo modo la gioia di farne parte, comprendono di essere nati per amore. Sono questi i momenti nei quali le domande spontanee dei bambini in merito al ciclo vitale pongono le naturali basi del futuro percorso di educazione sessuale: le risposte scientifiche degli educatori adatte all’età soddisfano infatti il bisogno di conoscenza e preparano ad un sereno dialogo su argomenti delicati quanto importanti.

Molte sono le attività utili allo scopo, dalla libera espressione verbale o iconica, all’attività grafico pittorica, alla predisposizione di pannelli nei quali lo stato d’animo e le emozioni connesse possano essere registrate con colori e simboli, ma anche attività motorie, il circle time, il peer tutoring. L’attività grafico pittorica è sicuramente il linguaggio principe dei più piccoli, ancor prima dell’espressione verbale completa. I bambini amano disegnare la propria famiglia già da piccolissimi, un modo per raccontarsi e raccontare il proprio vissuto: in questo modo i propri cari sono presenti, ed i bambini si sentono protetti e amati, specialmente durante il cambio di ordini scolastici, nei quali si profila chiaramente un grado d’ansia naturale.

Gli insegnanti, insieme alla famiglia, debbono essere attenti al sentire di ogni alunno e alle emozioni che l’ambiente scolastico suscita. La puntuale osservazione di ogni alunno, unita ad un’adeguata educazione all’affettività, aiuta i bambini e le bambine a crescere sereni, a gestire ansie ed emozioni derivate dal distacco. Con il passare del tempo i bambini imparano ad esprimere sentimenti ed emozioni e a comprendere che sono parte di un circolo virtuoso d’amore, che parte dalla famiglia per abbracciare scuola ed ambienti frequentati.

Alla fine l’educazione affettiva porta nel tempo il bambino a comprendere che la giornata, come la musica, a volte è composta da note alte, altre volte da basse, ma il risultato è sempre una magnifica sinfonia che si chiama vita!

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